STRANIERO NON ESTRANEO
STEFANIA CRAXI
06 feb 2014
STRANIERO NON ESTRANEO

Mio padre ha vissuto gli ultimi anni della sua vita ed è stato sepolto in un paese straniero ma che, per un italiano,  non e' poi cosi' tanto estraneo. Un paese arabo, di lingua araba e di religione musulmana. Voglio riferirmi ora solo a quest'ultimo aspetto. Nel Corano del Profeta Maometto il Cristo e' venerato come un profeta di Dio e la Madonna e' anch'essa venerata come la Santa Madre del Cristo e del resto, Maometto, in preghiera sui monti della  Medina, ricevette il messaggio di Dio dall'Arcangelo Gabriele. Non c'e' un Dio solo dei musulmani. Dio e' uno solo. Wahid: l'unico.

 

E' lo stesso Dio dei musulmani, dei cristiani, degli ebrei e di tutti. E' il Dio della Bibbia e del Vangelo. In origine, la popolazione del Nord Africa, e cioe' i berberi, era cristiana. Qui si diffonde il cristianesimo durante l'impero romano ed a seconda dei periodi i berberi cristiani furono tollerati, perseguitati ed infine resi liberi. In Tunisia, come a Roma, ci sono ancora le  catacombe dei cristiani perseguitati dai romani e i resti delle basiliche che invece poterono sorgere dopo l'editto di Costantino. Questa  terra fu bagnata dal sangue dei primi martiri cristiani.

 

Il piu' famoso e' San Cipriano, vescovo di Cartagine, una grande figura della Chiesa cristiana berbera, decapitato per ordine dell'imperatore di Roma in una località sul litorale dell'odierna Tunisi che sino  a pochi decenni fa era abitata in maggioranza da una popolazione italiana, in quartieri italiani ed arabi tra cui "la piccola sicilia". La Chiesa cristiana di Cartagine, della Numidia e del Nord Africa proconsolare, con i suoi trecento vescovi, aveva una statura ed una influenza religiosa che rivaleggiava con la Chiesa di Roma. E' qui che, con la sua predicazione San Agostino affronto' le sette cristiane che si allontanavano dalla Chiesa di Roma sulle basi di un vasto movimento di autonomia e di indipendenza che era ad un tempo religioso e politico.

 

Da giovane, S. Agostino insegno' retorica nelle scuole di Tunisi, poi, trovandosi in difficolta' economiche, se ne ando' a Milano dove fu battezzato dal vescovo Ambrogio e, con i suoi scritti, divenne il grande maestro della Chiesa. Con l'impero romano in piena decadenza la Tunisia fu poi invasa dai Vandali, che erano anch'essi ormai cristiani, conquistati da sette cristiane. Cacciati i Vandali, e sino all'invasione araba, la Tunisia fu occupata e dominata dai bizantini, anch'essi cristiani della Chiesa cristiana d'oriente. Anche le tracce della dominazione bizantina sono molte e di grande valore. Oggi, nella capitale di un paese ormai interamente  musulmano da secoli, vi e' anche una grande cattedrale cattolica dove risiede un vescovo cattolico. La Chiesa cattolica non ha molti seguaci che non siano gli stranieri residenti ma ha cinque basiliche e puo' aprire locali di culto nelle citta' tunisine. Ad Hammamet, per esempio, un parroco cattolico, un giovane nigeriano celebra la Santa messa in un luogo di culto.  Vi sono anche antiche sinagoghe ebraiche. Verso questa liberta' e questa tolleranza non ci sono proteste pivettiane. Al contrario il vescovo cattolico e  l'Imam musulmano si scambiano messaggi religiosi di amicizia e di fratellanza. A La Goulette, il porto di Tunisi, c'e' una grande chiesa dedicata alla Madonna di Trapani. Ogni anno, a meta' agosto, in questo quartiere, si svolge una processione nel nome della Madonna di Trapani.  Questo succede, in Tunisia ancora, oggi mentre si avanza il secolo dello scontro di civiltà….

 

Mio padre riposa oggi sotto il cielo di Tunisi. Credo che la sua anima sia in pace. Bettino si era allontanato dalla religione cattolica praticata con molto fervore nell’età adolescenziale. A un certo momento – ha raccontato -  voleva addirittura farsi prete. Lontano dai riti religiosi, aveva segretamente mantenuto la fede in un ente supremo. Non è un caso se la sua prima preoccupazione da Presidente del Consiglio fu quella di mettere in pace lo Stato e gli italiani con la loro religione. C’è un episodio che rivela i sentimenti di Craxi verso la religione. Durante la stesura dei Nuovi Patti Concordatari il cardinale Silvestrini e il prof. Margiotta Broglio che trattava per l’Italia si erano recati da Craxi per definire la misura del contributo dello Stato alla Chiesa. Un colloquio imbarazzante risolto da Craxi con un grido: “non affamatemi  i preti!”: e fu il generoso 8 per mille.

 

Evidentemente non era dimenticato, nella coscienza di Craxi il tempo in cui, chierichetto, il parroco del suo quartiere lo issava sulla canna della bicicletta e insieme andavano a benedire i morti dei bombardamenti e dalla guerra partigiana. Bettino ha conservato fino all’ultimo la sua spiritualità. Straniero non estraneo.

 

 

 

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